È disponibile sulla piattaforma learning.izsvenezie.it il corso online “Peste suina africana. Sorvegliare e prevenire”, organizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe).

A seguito della conferma dei recenti casi di Peste suina africana (PSA) diagnosticata in carcasse di cinghiali selvatici rinvenute in Piemonte e Liguria, il Centro di referenza nazionale per lo studio delle malattie da pestivirus e asfivirus dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche (IZSUM) raccomanda che in tutto il territorio nazionale sia rinforzata l’attività di sorveglianza negli allevamenti suini, e soprattutto si compia ogni sforzo per rintracciare e testare le carcasse di cinghiali come previsto dal piano nazionale di sorveglianza.

Il Piano di Sorveglianza e Prevenzione della Peste suina africana, di recente emanazione, ha obiettivi specifici volti al miglioramento del sistema nazionale di allerta precoce. In particolare l’obiettivo del Piano è quello di innalzare il livello di sorveglianza passiva negli allevamenti suinicoli e nelle popolazioni di cinghiale e promuovere azioni di informazione e formazione degli stakeholders.

In questo contesto il corso si prefigge di fornire una panoramica sulla epidemiologia della Peste suina africana e illustrare i contenuti del Piano di Sorveglianza e Prevenzione per questa malattia fornendo indicazioni pratiche sui prelievi degli organi target da carcasse di cinghiale per la diagnosi e relative misure di biosicurezza da adottare.

Argomenti

Sorveglianza e controllo della PSA nel suino domestico

  • Evoluzione e diffusione della PSA
  • Eziologia e caratteristiche della PSA
  • Trasmissione e patogenesi
  • Sintomatologia e segni clinici
  • Fattori di rischio per l’introduzione di PSA
  • Principi di biosicurezza
  • I requisiti del piano di biosicurezza aziendale

Sorveglianza e controllo della PSA nel cinghiale

  • Ciclo epidemiologico nel cinghiale
  • La trasmissione del virus nel cinghiale
  • Distribuzione del cinghiale in Italia e fattori di rischio per l’introduzione del virus
  • L’importanza di una “early detection”
  • Misure per il contenimento del virus: zona infetta, zona di sorveglianza, zona esterna
  • Livelli di allerta: attività di sorveglianza e requisiti di biosicurezza
  • Sorveglianza passiva e biosicurezza

Docenti

Gioia Capelli
Denis Vio
Carlo Citterio
Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie

Francesco Feliziani
Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche

Dettagli

Disponibile per 12 mesi dal primo accesso
Durata: 3,5 ore
Crediti ECM: non previsti
Iscrizione gratuita